HANNO SCRITTO:


“... fra gli allievi più dotati, più espressivi, più vivi e produttivi, mi risulta che Eda Melandri, faentina di nascita,sia la più qualificata a percorrere questa strada, nel cammino luminoso che imprime nelle sue forme, nelle sue creazioni, nella sua fantasia, con un incanto che ti assorbe, che ti invita a goderne il contenuto.” Angelo Biancini
“Sobria la decorazione plastica, che prende rilievo quando può assurgere a funzione di struttura e altrove invece si attenua in lieve gioco d’ombre entro la tessitura cromatica essenziale e lucente. 
Sandro  Bergonzoni
“Plasmare con eleganza, con sapienza e con rispetto della materia, se poi vogliamo aggiungere la raffinatezza, anche questo fa parte della maestria di Eda.”
Giuliano Della Casa
“... Eda tende a mettere in tensione delle forme elementari con semplici accorgimenti di matrice geometrica (curvatura, eccentricità) e pone energicamente in rilievo un aspetto materico caratterizzante.”
Francesco Liverani
“Eda può esplorare liberamente nella sua storia passata e nella sua indiscussa perizia, per desumere nuove modalità creative, con accorgimenti e soluzioni che rendono dialettici anche aspetti in apparenza contraddittori”
Nadia Raimondi
“... queste forme nobili e barbariche, delicate e spoglie indicano un passato paradossalmente avvenibile, un modo dello spirito fatto di gesti perennemente antichi perché sacri, necessari perché semplici, salvi perché interori, rimasti intatti nel loro mistero.”
Paolo Donini
“L’inevitabile suggestione dunque di una pratica che corre parallela alla storia dell’uomo fin dal formarsi delle prime comunità, che sembra farsi tramite di un possibile viaggio a ritroso verso le origini. ... un sostanziale rispetto per la materia prima, la terra, chiamata a registrare l’intervento della mano senza rischio di sopraffazioni.”
Luciano Rivi
“Non posso non ricordare la simpatia e la stima che mio padre aveva per lei, stima che mi ha espresso in più occasioni. Ricordo che ha sempre sostenuto che le sculture in ceramica più belle che lui ha prodotto, sono state quelle maiolicate da Eda e devo dire che anch’io la penso in questo modo.
Cesare Biancini intervistato da Federica Cavina
“... fra gli anni sessanta e settanta realizzò numerose opere in gres ... l’artista mise a punto un particolare “rosso fiammato”d’ascendenza orientale mai sperimentato in Italia. Verso la metà degli ani novanta è tornata a cimentarsi con le creazioni fittili. Si è trattato di una produzione a vocazione squisitamente scultorea.”
Emanuele Gaudenzi “NOVECENTO ceramiche italiane”
“... se è vero che non esiste luogo dove l’uomo non abbia tentato il portento della terra docile che si fa pietra e pochi sono quelli ...”
Sandro Bergonzoni
“Con la terra e col fuoco, noi faentini pensiamo subito a far ceramica.”
Francesco Liverani